La moglie al contrario, desiderava vedere sulla la tela del quadro i classici, inconfondibili, minimalisti omini colorati graffitati dal geniale Keith Aring. Semplici ma iconici omini, disegnati partendo da un'unica linea che si chiude su se stessa una volta terminato il contorno della figura. Omini che personalmente mi parevano assai facili da riprodurre ma che, al contrario, in fase d'opera sono risultati davvero difficili da completare in quanto la linea di contorno deve essere perfetta, senza nessuna microscopica sbavatura in quanto si noterebbe subito, andando a compromettere la lineare perfezione del soggetto. Inoltre vi è una precisa proporzione tra braccia, gambe, struttura generale tra altezza e larghezza... tutti elementi che se amalgamati
nelle giuste dosi fanno risultare l'omino perfetto e piacevole da contemplare, facendoci inconsciamente tornare indietro nel tempo quando eravamo bambini. Semplicità, semplici forme, colori pastello primari a tinta unita, figure minimali richiamanti la silhouette dell'essere umano... tutte figure primordiali e materne per il nostro inconscio, figure appunto che il nostro cervello accoglie all'istante come "amichevoli" e "piacevoli". |