Enorme dipinto realizzato su commissione dal grande valore concettuale ed eseguito con una tecnica incredibile. Lo reputo uno dei miei quadri più riusciti.
Il cliente voleva un quadro che riportasse sulla tela concetti e sentimenti riguardanti: famiglia, nascita, amore. Da una serie di eventi ed ispirazioni
è nato: The real life.
L'intero quadro simboleggia l'interno del grembo di una futura mamma contenente il piccolo e futuro uomo. Lo sfondo color panna è linfa vitale.
Il rosso è la figura materna che nutre e protegge il nuovo nato.
Siccome il dipinto in oggetto è stato frutto di un coinvolgimento senza precedenti,
ho deciso di rendervi partecipi di tutte le fasi della sua realizzazione. Come prima
cosa, essendo un quadro realizzato su commissione e non un quadro di impulso dettato
direttamente dalla fonte di ispirazione, ho elaborato dapprima una bozza di ciò
che avrei dovuto riportare sulla tela. In seguito inizio a stendere lo sfondo che realizzo con un color panna molto leggero. Velature verticali intervallate lasciano intravedere il colore bianco della
tela donando al dipinto una calda luminosità. Osservo la tela e rimango piacevolmente soddisfatto. Inizio come avevo previsto dipingendo col pennello una lunga banda verticale rosso/bordeaux sul lato destro. A sinistra della
banda dò volutamente una sinuosità che ricorda il profilo femminile.
Questa banda simboleggia la donna.
La banda una volta ultimata risulta fiacca. Prendo una spugna, tolgo dei piccoli pezzi su di un lato per ricavarne delle rientranze, vi applico il colore rosso
e la tampono lungo tutta curva sinuosa dall'alto al basso. Ok, questa tamponatura sembra proprio una spina dorsale. Mi piace, però la banda è ancora molto blanda.
Intervengo nuovamente con ampie pennellature questa volta orizzontali che risultano alla fine come delle fiamme che divampano dalla donna. Prendo una spatola.
Eseguo delle pesanti passate con essa per graffiare il rosso e far intravedere lo sfondo color panna. Sembrano i palazzi di New York. L'effetto non è male. Benino....meglio....ma non sono pienamente soddisfatto. So che devo ancora intervenire su quella
banda, ma voglio aspettare che il colore si asciughi. Procedo quindi a dipingere una sagoma verso il centro del quadro. Il cliente mi
ha chiesto di riportare sulla tela i colori rosso e blu.
Quindi
abbiamo il rosso per la donna ed il blu per " l'uomo ". Naturale no? Bene! Ci metto circa 15 minuti. Alla fine disegno sempre di colore blu ed in orizzontale,
una linea curvata ad esse verso la destra. Sono molto soddisfatto per questo blu. Mi allontano dal quadro una decina di metri. Orrendo. Entro nel panico. Ma come
è possibile? Avevo tutto in mente! Non può essere così brutto. Stranamente non entro in depressione e mi carico di forza. No, non deve vincere lui, devo vincere io.
So cosa devo fare e lo porterò a termine il meglio possibile. Guardo di nuovo il quadro. Lo sfondo uniforme color panna, la macchia uniforme blu, la banda rossa.
E' tutto troppo statico; una semplicità a dir poco infantile. Mi tuffo di nuovo. Prendo un altra spugna. Voglio dar vita allo sfondo troppo statico. La bagno di
rosso ed impregno di sangue materno tutto lo sfondo.
Mi allontano nuovamente.....meglio, molto meglio, penso. Mi riconcentro sulla banda rossa. Elimino con un
pennello intriso di rosso quasi tutte le spatolate. Riprendo la spugna con gli incavi, la bagno di color nero e la passo con leggere tamponature sul colore rosso
ormai asciutto. Mi allontano nuovamente. Bene molto meglio, ma tu, bella signora, non sei ancora perfetta come ti voglio. Mi avvicino alla linea blu orizzontale
che entrava dentro la banda e disegno delle ramificazioni tipo il delta di un fiume, ramificazioni che sono essenziali per il concetto del dipinto, ma che, sono state magistralmente camuffate. Ok, mi allontano nuovamente. Socchiudo gli occhi; una tecnica autodidatta che uso per valutare a visione
sfocata se un dipinto è calibrato/bilanciato.
Sì, ci siamo. Siamo al fatidico punto di non ritorno. Sapete cos'è il punto di non ritorno. E' quel punto dove se sbagli,
non puoi più tornare indietro. E' quella sottile linea che vi è tra una pennellata in più a sinistra ed un quadro da buttare alla destra. Non esagero. Basta una pennellata
in più, od un lancio che finisce nel punto sbagliato ed il gioco è finito. Ci siamo, mi tolgo le cuffie e alzo lo stereo al massimo. Mi infilo altre due paia di guanti
perchè i miei si erano rotti. Mi dirigo verso il quadro. Lo afferro
dalla trave centrale sul retro della tela e lo stendo sul pavimento. La musica mi travolge è davvero altissima, le vibrazioni mi avvolgono, sto arrivando all'apice della
concentrazione e questo è il momento dove non posso sbagliare niente. Fatalità vuole che si rovescia il barattolo del blu. Accidenti il blu l'ho già usato, cos'è questo
segno del destino? Dove devo metterti blu?
Vedo il barattolo del bianco che era ormai quasi totalmente vuoto. Lo avevo usato con qualche punta di giallo per fare lo sfondo.
Con un foglio raccolgo il blu e lo verso nella latta del bianco. Ne risulta alla fine un azzurrino molto delicato. Inzuppo la mano nel barattolo e lancio un primo action
painting sulla banda rossa. Quando faccio questo tipo di action, con tutta la mano e non con il pennello, l'effetto finale e un action painting molto ramificato.
La ramificazione azzurrina sul rosso mi rapisce. E' fantastica. La banda prende finalmente vita. Infondo su tutta di essa una tempesta di fulmini azzurri che mentalmente
concepisco da subito come una fitta rete neurale di terminazioni nervose. E' viva, è viva, continuo a ripetermi. Espando l'action painting vitale su tutta
la tela.
E' un trionfo. Sento che ci siamo quasi e questo è il momento più delicato. Devo riuscire a fermarmi al tempo giusto altrimenti appesantirei l'intera opera.
Per un pittore, il riuscire a fermarsi è fondamentale ed è tremendamente difficile riuscire a farlo in tempo. Prendo il pennello lungo lo inzuppo nel barattolo blu
ed effettuo due marcate e "mascoline" linee di action painting. Prendo di nuovo coscienza e realizzo che avevo quasi integralmente tralasciato il magico colore nero.
Cerco velocemente il barattolo perchè sentivo che la canzone stava quasi per terminare e con essa, cioè con lo stacco di qualche secondo che separa una canzone dall'altra,
sarebbe terminata anche la mia trance.
Lo trovo ed eseguo un rapidissimo lancio che magicamente disegna di rimbalzo un piccolo trattino nella macchia blu, che mi ha subito
fatto pensare ad un occhio chiuso che dorme e che era finito proprio nel punto esatto! Inzuppo le due mani nel barattolo e mi tuffo in un incredibile
action painting che effettuo con molta leggerezza a 360° percorrendo tutto il perimetro della tela. Sono passate
ormai tre ore. Mi chino con emozione per firmare l'opera.... Goa. |